#‎WalkingWednesday‬

Walking Wednesday

August 12th 2015 saw the launch of an exciting new Cure Girls’ initiative. It’s called #WalkingWednesday.
It’s an international campaign and the goal is to raise awareness and funds to find a cure for paralysis caused by chronic spinal cord injury.
To participate in this campaign is very very, easy. Every Wednesday, simply use social media to post a photo of yourself before your spinal cord injury (SCI). Then we’ll share your picture on the #walkingwednesday FB page and in order to make it visible to everybody we ask you to set the privacy setting of the picture on “public”. Ask all your SCI contacts to do the same!
In order to give meaning to this campaign, we’re asking participants to include in their #WalkingWednesday post information about organisations that are working hard to get us out of wheelchairs.

Here are some suggestions of organisations that doing great work; please remember to add to your post!
Endparalysis Foundation http://endparalysis.org
Marina Romoli Onlus http://www.marinaromolionlus.org
Nicholls Spinal Cord Injury Foundation http://www.nsif.org.uk
Spinal Research http://www.spinal-research.org
Unite 2 Fight Paralysis http://www.u2fp.org

The Cure Girls want to reach as many people as possible so be sure to invite all your non SCI contacts to share your status. Don’t forget: #WalkingWednesday #CureGirls

Many thanks,
The Cure Girls.

#‎WalkingWednesday‬: Come partecipare alla nuova campagna di sensibilizzazione delle Cure Girls

Walking Wednesday

Il 12 agosto 2015 è partita la nuova campagna internazionale delle Cure Girls. L’intento è quello di sfruttare la visibilità che offrono i social media per sensibilizzare sull’urgenza di trovare presto una cura per la paralisi e raccogliere fondi da destinare ai ricercatori che perseguono questo obiettivo.

Partecipare a questa campagna è molto semplice, infatti è sufficiente ogni mercoledì postare su facebook e sugli altri social in cui si ha un account una propria foto prima della lesione midollare e nello spazio dedicato alla descrizione dell’immagine:

  1. Invitare tutti le persone con Lesione spinale a fare lo stesso;
  2. Invitare i propri contatti a supportare una fondazione/associazione che finanzia la ricerca medica per trovare una cura per la lesione spinale cronica, ad esempio per l’Italia l’associazione Marina Romoli Onlus;
  3. Invitare tutti i contatti senza lesione midollare a condividere il tuo stato;
  4. Ricordarsi di impostare il livello di privacy delle immagini su “pubblico” per fare in modo che le foto siano visibili a chiunque visiti il vostro profilo online;
  5. Aggiungere gli hashtag #WalkingWednesday #CureGirls #MarinaRomoliOnlus in modo che si possano conteggiare il numero di adesioni all’iniziativa.

Le vostre foto verrano ricondivise sulla nuova pagina FB delle Cure Girls dedicata a questa iniziativa https://www.facebook.com/WalkingWednesdayCureGirls  

La campagna continuerà a tempo indeterminato ed è importante partecipare tutti i mercoledì finchè non si troverà una cura per la lesione spinale cronica!

Grazie per il vostro sostegno!

Cure Girls

Rebecca in visita al Project Walk di Orlando

Quest’anno mentre ero in vacanza con la mia famiglia ho deciso di andare a visitare il centro di riabilitazione “Project Walk” di Orlando (Florida).

1 Project Walk OrlandoVolevo vedere che tipo di riabilitazione utilizzassero per aiutare le persone a rimettersi nuovamente in piedi. Seguivo infatti da qualche tempo il Project Walk tramite le notizie che apparivano principalmente on line e su Facebook e sono sempre stata interessata a capire cosa facessero davvero.

Essendo paraplegica infatti non vedo l’ora di imparare tutto ciò che può aiutarmi a tornare di nuovo come ero. A Project Walk ho trovato un clima molto incoraggiante. Ero sbalordita guardando alcuni pazienti mentre facevano esercizi che credevo, visto il tipo di lesione, non saremmo mai stati in grado di fare di nuovo, mi è sembrato semplicemente fantastico!! Il Project Walk da alle persone con Lesione Spinale speranza di recuperare utilizzando principalmente l’elettrostimolazione esterna  per promuovere la riorganizzazione del sistema nervoso in modo da far ricordare ai nervi e ai muscoli come lavorare di nuovo.3

Gli spasmi muscolari vengono utilizzati per costruire massa muscolare in modo che giochino a favore piuttosto che contro di noi.  Inoltre utilizzano un sacco di esercizi a carico naturale o con pesi leggeri e a resistenza elastica; questo di per sé favorisce la salute delle ossa. Naturalmente non dicono alle persone che saranno in grado di saltare fuori dalla sedia e uscire fuori dalla porta, ma sostengono che nel migliore dei casi il paziente sarà in grado di recuperare delle funzioni e continuare a migliorare grazie agli esercizi che permetteranno di aiutare il corpo a ricordare come muoversi.

Nei casi peggiori il paziente lascerà il centro avendo acquisito maggiore “indipendenza” perché avrà imparato ad usare al meglio le funzioni motorie residue. I benefici per la salute che si possono ottenere sono grandi e questo è qualcosa che è davvero necessario per una persona con lesione spinale.

I risultati che dicono di aver ottenuto sono:

  • Maggiore attività del sistema nervoso centrale
  • Aumento della massa muscolare
  • Aumento della circolazione
  • Aumento della sensibilità in alcuni pazienti
  • Maggiore percezione del caldo e del freddo in alcuni pazienti
  • Maggiore controllo della vita
  • Diminuzione dell’insorgere di piaghe da decubito
  • Diminuzione dell’uso di farmaci
  • Diminuzione di problemi di salute associati ad una lesione del midollo spinale
  • Speranza

2 Project Walk OrlandoQuindi questo tipo di terapia può essere un  vantaggio di tutti noi. E’ ovvio che non è una cura per la paralisi purtroppo, ma è un ottimo modo per mantenere il nostro corpo in forma, nell’attesa che i ricercatori ci diano la notizia che aspettiamo da tempo.

Come Cure Girl credo che tutti dovremmo avere la possibilità di poter accedere a questo tipo di riabilitazione per poter capire se abbiamo ancora margini di miglioramento e mantenere il nostro corpo in forma.

Vorrei ringraziare Lisa, Amanda e Brock per avere permesso a me e alla mia famiglia di visitare Project Walk.

Ci tornerò sicuramente.

Cure Girl Rebecca

Per maggiori info: http://projectwalk.com

Le Cure Girls supportano la NSIF  

Dopo l’incontro avvenuto a Londra lo scorso gennaio con i vertici della Nsif e il Prof. Raisman, le Cure Girls Lolly, Marina e Loredana hanno deciso di supportare la NSIF.   (vedi blog)

Cure Girl Lolly

Lolly Mack ha compiuto una pedalata virtuale di 282 miglia per attirare l’attenzione sul nostro problema e raccogliere fondi tramite l’apertura di una pagina justgiving che andrà a finanziare direttamente la NSIF. Lolly ha dichiarato entusiasta: “Ho pedalato per 282 miglia, la distanza equivalente da Londra a Newcastle! Non è ancora troppo tardi per darmi il vostro supporto, chi volesse contribuire potrà fare una donazione a questo link.”

Marina e Loredana dopo l’incontro avvenuto a Londra hanno condiviso le informazioni con gli altri membri del consiglio dell’ Ass. Marina Romoli Onlus (MRO) e con il Presidente dell’associazione RIIM Daniele Castellaneta e hanno deciso di effettuare una donazione alla  Nsif di 70.000€.”

Board Marina Romoli Onlus

Loredana Longo, Giulia De Maio e Marina Romoli

Marina dichiara: “Negli ultimi anni ho seguito la ricerca sulle lesioni spinali e mi sono resa conto che la maggior parte degli studi in questo campo si concentra sulla ricerca di terapie che potrebbero funzionare solo in una lesione spinale acuta (ovvero entro pochi giorni dopo l’infortunio). Purtroppo nella maggior parte delle persone mielolese la lesione è ormai diventata “cronica”, e questo richiede un approccio diverso per  giungere ad un recupero funzionale. Voglio sottolineare, inoltre, che l’obiettivo della Marina Romoli Onlus è una cura biologica, non finanziare ricerche che riguardano dispositivi di compensazione come gambe robotizzate. Affinché ciò accada è indispensabile che nella lesione spinale cronica avvenga la rigenerazione delle fibre nervose. La linea di ricerca del prof. Raisman e dr. Tabakow, supportata da Nsif, si focalizza sulla rigenerazione delle fibre nervose ed è applicabile nella lesione spinale cronica, come mostrato per la prima volta dal recupero funzionale, scientificamente documentato, raggiunto da Darek Fridyka. I ricercatori pare abbiano identificato una procedura che potrebbe portare a un trattamento per lesioni del midollo spinale, ma senza i finanziamenti necessari a confermare questi dati in più pazienti, questa ricerca non potrà progredire per questo abbiamo deciso di effettuare questa donazione alla Nsif.”

The Cure Girls meet with Prof Raisman and Nicholls Spinal Injury Foundation

Mike Milner, dirigente della Nsif ha dichiarato: “Siamo incredibilmente grati per questa donazione. Attualmente ci troviamo in un momento cruciale per la ricerca che stiamo finanziando. Ogni donazione infatti è di vitale importanza per aiutare i ricercatori a trasformare il loro lavoro innovativo in un trattamento per le lesioni del midollo spinale “.

(Leggi anche il comunicato stampa integrale in inglese sul sito della NSIF)

Cure Girls

Life as a Quad

I want to share a letter sent to me by a friend quadriplegic.
Please read it to the end as it reveals some consequences of paralysis that are the reasons why we Cure Girls struggle so much to make Chronic Spinal Cord Injury become curable.
Life goes fast and everyone has the right to live it 100%!

Cure Girl Loredana

hope

A total and permanent disability results in a condition of suffering and discomfort making people change over time; this is an inevitable process, at least for most of those who are involved. Strength, courage, hope are like those friends who remain next to you until things go well, but they get away when fears and worries prevail making you their slave. Spinal cord injury is one of many diseases that, in most cases, brings to a severe and permanent disability; the worst occurs when the damage involves the first cervical vertebrae, causing paralysis in all four limbs.

The dramatic consequence of such a diagnosis is the total dependence on others for all activities of daily living… a drama that affects not only people with disability, but also their family often left alone to face the unexpected situation. So everyone has to play their part, each one has to cope with the pain and anger according to their character and their strength of will. A mother will always try not to look discouraged to her child who needs to be washed, dressed and get up every morning… and a child will see his/her mother strong and relentless so he/she will try to avoid being seen sad or angry. It is not simple, but this is the only way to react, otherwise there is depression with its irreversible consequences. So you choose the most challenging road, living better with your possibilities; and then we should not ever loose hope, maybe time will bring good news, research will progress and will find at least one way to make dependent people able to manage by themselves, allowing them to face the daily problems without that voice echoing obsessively in your head: “what will happen to me if I remain alone”?dolore dietro ad un sorrisoMeanwhile the days go by, they become months, years… you can achieve some goals: school, graduation, meeting with friends, family celebrations, small trips, but also that trip you would never thought you could make… there are several experiences you can put in the book of beautiful memories. Thanks to this, you can think positive and smile; people will express their respect, affection, some even envy you: “I wish I have just a little bit of your strength…!” they say. And you smile. But then comes the time.

For many years you have been able to manage your paralysis with courage and determination… you left behind all the problems you have had. One day, however, your care (sometimes excessive) in checking up your health, betrayed you… a moment of distraction, and that’s a complication of your disease that made you even more imprisoned. It looked like a small graze (how many you have had before!) but it became an ulcer; you need medication, antibiotic treatments to remove the infections (you risk a sepsis!)… and worst of all, you have to stay in bed nearly all day long. Yes, that’s right, you can not stand in your wheelchair! You were expecting a change in your condition, and after 24 years here it is! Being ironic doesn’t help you feeling less dejected, does it? But even this time you don’t want to give in, you are so stubborn! But why those panic attacks? What makes you scared? There is nothing mysterious about it… it is that until then you had not realized how it was unbearable not being independent. Now that you need more assistance, you realize that you can not rely on your parents forever, and you can not afford a professional care at least; you try every way to avoid foreign caregivers (just pronouncing these words makes you sad). And you had found someone who turned out to be the best solution… until you were told: “I can’t continue”. So that’s back that obsession, now it dwells in your head… “Who can I rely on as a person with a severe disability in order to assert my right of being independent from my parents”? The loss of autonomy is the main problem for a quadriplegic… the anguish to be depend forever from others can be so frustrating as to overshadow the disease itself. But there is something more… Since you became paralyzed, you have seen people live the life you could only imagine. Your paralysis occurred when you were not a teenager yet… you saw your friends falling in love, walking with their boyfriend holding hands, going on vacation with him… they invited you to their wedding, you saw them overjoyed with their baby in their arms. You envied them, and felt guilty about it… envy makes you feel a bad person. But you could not help feeling that way… you just wanted to be happy like them… and unfortunately what would have made you happy is what your friends have had. felicità2But how to confess that weakness without feeling ashamed of? The dilemma “whether to talk about it or not” has always tortured you… and while you were torturing you kept on smiling, and while you were smiling you wondered if someone might have noticed the mask you were forced to wear. The goals achieved, the fulfillment of some dreams… these things compensated for a while all the missed experiences along the path of your life. Suddenly you find yourself with no opportunities. After so many years, there you are without a way out that can continue to compensate what you have always missed: the experiences which make you realize that you are growing, you are no longer tied to the umbilical cord, you are independent. Experiences where you are at the center of the world for someone, someone special who looks at you like no one else can do… the experiences of those hugs, kisses, caresses… the walk in the mountains on a cool August morning… the waiting for the sunrise on the beach… walking hand in hand along the shore of a calm sea… Your total paralysis prevented you living these wonderful moments with Porta dischiusathat special person. You can not count the nights spent crying in silence because of this… but you had to accept the reality to not going crazy. And the grim reality is that a paralyzed body is not attractive, and the inner beauty and unconditional love are just hypocrisy. There was a time when hope was a great open door, through which entered a bright light… but as time was going by you saw the door closing slowly and the light becoming more and more dim, narrow, until it disappeared behind the door. The faint ray that now seeps through the keyhole is the only sign that makes you realize that the light is still out there… but you need someone or something to reopen the door to start to hope again.

Una Vita da Tetraplegica….

Il 2014 è finito ed è tempo di bilanci. Ho pensato di iniziare il nuovo anno pubblicando la lettera inviatami da un’amica tetraplegica. Vi prego di leggerla fino in fondo in quanto rivela alcune conseguenze poco conosciute della paralisi che sono alla base dei motivi per cui noi Cure Girls lottiamo così tanto perché La lesione Spinale Cronica diventi presto Curabile.

La vita scorre veloce e tutti hanno il diritto di viverla al 100%.

Buon 2015 a tutti!

Cure Girl Loredana

hopeUna disabilità permanente comporta una condizione di sofferenza e disagio che nel tempo trasforma le persone; è un processo inevitabile, almeno per la maggior parte di chi ne è coinvolto.

La forza, il coraggio, la speranza sono come quegli amici che ti restano accanto finché le cose vanno bene, per allontanarsi quando le paure e le preoccupazioni prendono il sopravvento rendendoti loro schiavo.

La lesione del midollo spinale è una delle tante patologie che, nella quasi totalità dei casi, provoca gravi e gravissime invalidità permanenti; le peggiori avvengono quando il danno coinvolge le prime vertebre cervicali, causando la paralisi a tutti e quattro gli arti.

La drammatica conseguenza di una tale diagnosi è la dipendenza totale dagli altri per tutte le attività della vita quotidiana… un dramma che non è soltanto della persona colpita, ma anche dei suoi famigliari che, il più delle volte, vengono lasciati soli ad affrontare la situazione imprevista.

Così, ognuno deve fare la sua parte, ognuno elabora (se ci riesce) il dolore e la rabbia secondo il proprio carattere, in base alla sua forza di volontà. Una madre si guarderà sempre bene dal farsi scoprire sconfortata dal figlio che lava, veste e alza ogni mattina… e il figlio vedrà in sua madre ogni giorno la forza e il coraggio, per questo cercherà in tutti i modi di non farsi vedere abbattuto o arrabbiato. È tutt’altro che semplice, ma è l’unico modo di reagire, l’alternativa è la depressione con le sue conseguenze irreversibili.

Quindi, si sceglie la strada più impegnativa, vivere al meglio con le proprie possibilità; e poi non bisogna perdere mai la speranza, il tempo magari porterà buone notizie, la ricerca farà progressi e troverà almeno un modo per far diventare una persona non autosufficiente in grado di gestirsi da sola, permettendole di affrontare i problemi di ogni giorno senza quella voce che risuona ossessivamente nella testa: “cosa ne sarà di me se rimarrò solo/a”?

Intanto i giorni passano, diventano mesi, anni… riesci in ciò che ti sei proposto: la scuola, il diploma, la laurea, il ritrovarsi con gli amici, le feste in famiglia, le piccole gite fuori porta, ma anche quel viaggio che non avresti mai pensato di poter realizzare… sono diverse le esperienze che puoi mettere nell’album dei bei ricordi. Grazie a questo, riesci a pensare positivo e a sorridere; la gente ti esprime la sua stima, il suo affetto, alcuni addirittura ti invidiano… “vorrei avere anche solo un briciolo della tua forza…!” E tu sorridi.

Ma poi arriva quel momento.

Per tanti anni hai saputo gestire la tua paralisi e quello che ne consegue con coraggio e determinazione… i problemi che hai avuto li hai superati e lasciati alle spalle.

Un giorno, però, la tua scrupolosità (a volte eccessiva) negli accertamenti per tenere sotto controllo la tua salute, ti ha tradito… un attimo di distrazione, ed ecco una complicazione della tua patologia che ti ha reso ancora più prigioniera. Quella che all’inizio si era presentata come una piccola escoriazione (quante ne hai avute prima!) è diventata un’ulcera; hai bisogno di medicazioni, cure antibiotiche per eliminare le infezioni (una setticemia sarebbe fatale!)… e cosa non meno importante, devi passare a letto la maggior parte del tempo. Sì, hai capito bene, non puoi stare sulla tua sedia a rotelle! Aspettavi un cambiamento della tua condizione, e dopo 24 anni è arrivato! L’amara ironia non fa apparire tutto meno drammatico, vero? Ma neanche stavolta cedi allo sconforto, sei proprio una testa dura! Sì, una testa dura, anzi durissima!

E allora cosa sono quelle crisi di panico? Di cosa hai paura?

Non c’è niente di misterioso che è intervenuto… c’è che fino ad allora non avevi constatato quanto fosse insopportabile la mancanza dell’autonomia. Ora che hai bisogno ancora di più dell’assistenza, ti rendi conto che i tuoi non potranno aiutarti ancora per molto, e non puoi permetterti un’assistenza quantomeno professionale; cerchi in tutti i modi di evitare di ricorrere alle badanti straniere (ti scende addosso una tale tristezza solo a pronunciarlo quel termine)… e sembrava che avessi trovato una soluzione che si stava dimostrando la migliore… finché ti hanno detto: “non posso”.

E così, ecco ritornare quel chiodo fisso che ormai ha preso dimora fra i tuoi pensieri… “su chi posso contare affinché anch’io, persona con una gravissima disabilità, possa far valere un mio diritto, ovvero essere indipendente dai miei genitori”?

Il dramma nel dramma, questa è la situazione in cui si viene a trovare una persona tetraplegica… l’angoscia di dipendere a vita dagli altri può rivelarsi talmente frustrante da far passare in secondo piano i problemi portati dalla patologia.

Ma c’è dell’altro…

Da quando sei rimasta paralizzata, intorno a te hai visto le persone fare le esperienze che tu potevi solo immaginare.

Ti è capitata questa disgrazia che non eri ancora adolescente… hai visto le tue amiche innamorarsi, passeggiare con il loro ragazzo mano nella mano, partire con lui in vacanza… ti hanno mandato l’invito per il loro matrimonio, li hai visti pazzi di gioia con il loro bambino in braccio.

Tu li osservavi provando invidia, e per questo ti sentivi anche in colpa… l’invidia è un sentimento che logora l’anima. Ma non riuscivi a non provarne… volevi solo essere felice anche tu… e purtroppo, per esserlo, volevi ció che avevano loro.

Ma come confessare questa debolezza senza sentirne vergogna? Il dilemma “se uscire o no allo scoperto” ti ha sempre torturato… e mentre ti torturavi, continuavi a sorridere, e mentre sorridevi ti chiedevi se almeno per una volta chi ti vedeva sorridere si fosse accorto della maschera che eri costretta a indossare.

Il titolo di studio conseguito, il sogno di un viaggio che si è realizzato, alcune tappe raggiunte hanno compensato per un po’ i numerosi spazi vuoti lungo il percorso della tua vita.

Improvvisamente ti ritrovi tutto questo solo nei ricordi.

Dopo tanti anni, eccoti senza una via d’uscita che possa continuare a compensare ciò che ti è sempre mancato: le esperienze che ti fanno capire che stai crescendo, che non sei più legata al cordone ombelicale, che puoi andare nel mondo da sola… le esperienze in cui ti trovi a essere al centro del mondo per qualcuno, una persona speciale, che ti guarda come nessun altro può fare… le esperienze di quegli abbracci, di quei baci, di quelle carezze… la passeggiata in montagna in una fresca mattina d’agosto… l’attesa di un’alba abbracciati sulla spiaggia… camminare mano nella mano lungo la riva di un mare calmo… La paralisi totale non ti ha permesso di vivere questi momenti semplicemente meravigliosi con quella persona speciale.

Le notti trascorse a piangere in silenzio a causa di questo non si contano… ma o accettavi la realtà, o rischiavi di impazzire. E la realtà amara è che un corpo immobile non é desiderabile, e la storiella della bellezza interiore e dell’amore incondizionato è una vera ipocrisia.

C’è stato un tempo in cui la speranza era una grande porta spalancata, da dove entrava una luce intensa… ma mentre il tempo faceva il suo corso, vedevi quella porta chiudersi piano piano e la luce farsi sempre più fioca e stretta, fino a scomparire dietro la porta.

Il flebile raggio che ora filtra attraverso il buco della serratura è l’unico segno che ti fa capire che la luce è ancora lì fuori… ma bisogna che qualcuno o qualcosa riapra la porta per ricominciare a sperare.

Ride For Life 2014: le Cure Girls in pista per la ricerca

Il 15 e il 16 novembre scorso si é svolta ad Ottobiano la 5°edizione di Ride for Life, evento benefico organizzato da Riders4Riders Onlus, Marina Romoli Onlus, Ottobiano Motorsport in sinergia con la Federazione Motociclistica Italiana e la Federazione Ciclistica Italiana, in cui famosi ciclisti, motociclisti e altri personaggi del mondo dello sport si sfidano per raccogliere fondi da destinare a progetti di ricerca di una cura per le lesioni spinali e per dare una mano a giovani sportivi rimasti paralizzati a causa di una lesione al midollo spinale. Le Cure Girls naturalmente erano presenti per contribuire alla buona riuscita dell’evento. (Clicca qui per vedere le foto)

Cure girls - ride for life 2014Iniziamo col ringraziare tutti gli atleti che sabato 15 hanno sfidato la pioggia pur di poter gareggiare e dare il loro contributo alla nostra causa donando ricavato delle iscrizioni della gara di duathlon e di ciclismo amatoriale alla Marina Romoli Onlus.

Duathlon

La giornata di sabato si é poi conclusa con la cena benefica in compagnia di grandi campioni e animata dalle battute dei bravissimi speaker Paolo Mei, Francesco Nadile, Giancarlo Ricciotti e della showgirl Barbara Pedrotti.

dinner

La domenica il sole é apparso e i grandi campioni si sono sfidati con pit bike biciclette e go kart sotto gli occhi del pubblico accorso per incontrarli. Il team Daboot ci ha infine offerto un grande spettacolo di Free style.

Ride for Life 2014

Presenti molti giornalisti e commentatori televisivi tra i quali la bravissima Alessandra De Stefano e Guido Meda.

Aggiornato di recente4La Rai per seguire l’evento e le Cure Girls ha inviato anche Piergiorgio Giacovazzo, giornalista del tg2 che ha realizzato il bellissimo servizio che potrete vedere cliccando qui

cure girls on Rai TVNoi Cure Girls ringraziamo tutti quelli che hanno messo anima, cuore e risorse per  organizzare Ride for Life, in particolare i membri dello staff delle associazioni Riders4Riders Onlus e Marina Romoli Onlus,  il moto club e tutto il personale della pista South Milano. Un particolare ringraziamento ai numerosi campioni presenti, agli amici di I am doping free e alle autorità intervenute, in rappresentanza dalle istituzioni che hanno patrocinato l’evento, Regione Lombardia, Provincia di Pavia, Comune di Ottobiano, Gruppo di Azione Locale della Lomellina ed Ecomuseo del Paesaggio Lomellino.

Special thanksInfine grazie a tutto il pubblico presente e anche a quelli che ci hanno supportato, pur non potendo presenziare, per aiutarci a realizzare il nostro obiettivo: La Lesione spinale cronica deve diventare curabile.

 Cure Girls

Cure Girl Barbara: “La mia (in)evitabile Lesione”!

Altalena

Ventisei anni fa la mia vita cambiava per sempre. Una caduta dalla mia altalena mi ha lasciato paralizzata dalle spalle in giù.

Ho subito una lesione spinale tra la quarta e la quinta vertebra cervicali in seguito a un colpo di frusta nell’impatto col terreno. Ciò ha causato lo slittamento delle vertebre che hanno lesionato il midollo. È successo perché avevo il torcicollo miogeno, una patologia congenita.

Prima dell’estate del 1987 stavo facendo delle visite per cercare di risolvere il mio problema. I dottori che mi hanno vista confermarono la necessità di intervenire chirurgicamente, ma nessuno di loro mi informò sui rischi che potevo correre con le mie vertebre che non erano nella loro naturale posizione. In particolare ricordo un radiologo piuttosto preoccupato davanti alle lastre del mio collo… Ma non mi disse nulla.

Poi, ironia della sorte, l’ortopedico che avrebbe dovuto operarmi decise di rimandare l’intervento dopo l’estate…Il 13 agosto caddi dall’altalena.

Se solo fossi stata messa al corrente della gravità della situazione, dei rischi che questa avrebbe potuto comportare, e se avessi indossato un collare quel terribile giorno… Beh, non posso esserne certa, ma forse la lesione non ci sarebbe stata.

E ora sono una donna di 37 anni che non è padrona del proprio corpo e totalmente dipendente dagli altri per tutte le azioni della vita quotidiana. Sono rimasta anche con tante domande senza risposta riguardo la condizione del mio collo prima della lesione.

Ma adesso voglio lottare per una CURA per le Lesioni Spinali Croniche.

Bisogna divulgare il messaggio dell’urgenza di trovare una CURA o una combinazione di terapie. Tutto questo non è così lontano, ma si DEVE AGIRE ORA per accelerare il lavoro dei ricercatori, affinché trovino la soluzione o le soluzioni per rendere reversibile la paralisi in tutti i tipi e i livelli di Lesione Spinale.

La Vostra Cure Girl Barbara

Cure Girl Barbara: “My (in)evitable Injury”!

Altalena

Twenty six years ago my life changed forever. A fall from a swing left me paralysed from the shoulders down. My spinal cord was injured between the 4th and 5th vertebrae following a whiplash just after the bump on the ground. This caused the slip of the vertebrae which injured my spinal cord. It happened as a result of being born with a stiff neck, ie my neck was crooked.

In the late spring of 1987 I was going for appointments with doctors to try to solve my problem. I was told that I needed surgery to remove my malformation, but none of them informed me about the risk of my vertebrae not being in their ‘natural position’. In particular I remember seeing a radiologist’s expression on their face while looking at the x-rays of my neck. He looked extremely worried but did not inform me of the dangers. It’s ironic that the surgeon preferred to operate on me AFTER the summer… my fall was on August 13th, 1987.

If only I knew the seriousness of my problem, the risks I could run and even if I had worn an orthopedic collar on that terrible day… well, I can’t be sure but it may even be prevented.

Now I’m a 37 year old woman who has lost the control of her body and completely dependent on others for all actions of her daily life. I’m also left with many unanswered questions regarding my neck before my injury.

I want to FIGHT now for a CURE for Chronic Spinal Cord Injury. We have to spread the message of urgency… a  CURE or a combination of therapies is not so far away but actions can be taken now to accelerate the researchers jobs.

It’s imperative that we FIND a CURE so that everyone, of all kinds/levels of Spinal Cord Injuries are eligible.

 Cure Girl Barbara

LA FELICITA’ E’ TENERE TRA LE TUE MANI UNA TAZZA DI LATTE CALDO

HAPPINESS IS HOLD IN YOUR HANDS A CUP OF HOT MILK

Barbara BucciMi chiamo Barbara, ho 36 anni e sono tetraplegica dal 1987, quando, in seguito ad una caduta dall’altalena, ho subito una lesione cervicale del midollo spinale che mi ha compromesso l’uso totale dei quattro arti. Mi ritengo una “Cure Girl” perché desidero con tutto il cuore che si trovi presto una cura per tutti i tipi di lesione spinale e per tutti i livelli. Ma, in modo particolare, per tutte quelle lesioni che comportano la perdita totale e/o parziale dell’autonomia nel gestire la propria persona.

La gravità della mia lesione e il suo alto livello (C4-C5) ha determinato una condizione di dipendenza per lo svolgimento delle azioni necessarie al vivere quotidiano, causando grandi disagi non solo a me. Essere dipendente dagli altri è una delle cose peggiori che l’essere umano può sperimentare. Tutto questo è aggravato dal fatto che, nella maggior parte dei casi, sono i familiari a prendersi tutto il carico dell’assistenza. Perciò, solo una cura definitiva al fine di recuperare almeno tutti quei movimenti che permettono la totale autonomia è l’unica soluzione per cambiare le cose; ogni altro rimedio è solo un palliativo.

L’attenzione sulla ricerca medica per la cura delle lesioni spinali è pressoché inesistente, soprattutto in Italia; e questo accade perché inesistente è l’informazione sulle conseguenze che questo tipo di trauma comporta… come se non bastasse l’immobilità di per sé ad esigere che una cura venga trovata al più presto!

Barbara BucciGrazie ad Internet possiamo diffondere la nostra voce e far conoscere a tutti cos’è effettivamente una lesione spinale, così tutti si renderanno conto di quanto è importante tenere sempre accesi i riflettori sulla ricerca medica, come avviene per tante altre malattie invalidanti.

“La felicità è…  sentire i capelli fra le dita…  prendere in braccio un bambino… applaudire a un concerto… tenere fra le mani una tazza di latte caldo… camminare a piedi nudi sulla sabbia bagnata…

Basta poco per essere felici.”

La Vostra Cure Girl Barbara