Le Cure Girls ti aspettano all’Ottobiano Sport Show

Ottobiano Sport Show 2015

Ottobiano Sport Show è una manifestazione sportiva a scopo benefico il cui ricavato sarà destinato all’Associazione Marina Romoli Onlus che si occupa di supportare la ricerca scientifica per trovare terapie utili a curare la paralisi e assistere giovani atleti rimasti vittime di gravi infortuni in gara o allenamento. Naturalmente le Cure Girls italiane non mancheranno all’evento!

Organizzato dal Motoclub Ottobiano in collaborazione con Ottobiano Motorsports, l’evento si terrà il 14 e 15 novembre 2015 presso il circuito South Milano di Ottobiano (PV). 

locandina evento Ottobiano_sport_show_70x100_R5_DEF_LR

Il programma della due giorni prevede esibizioni di campioni professionisti che si cimenteranno in bici, moto, kart e competizioni amatoriali di motocross, ciclismo, enduro e duathlon (podismo/ciclismo).

Durante la manifestazione verrà inoltre inaugurata la tribuna intitolata al campione Doriano Romboni, motociclista scomparso nel 2013 a causa di un incidente in gara. A lui sarà dedicata la gara di Kart alla quale parteciperanno grandi piloti e personaggi dello sport amici di Doriano.

Quest’anno ad Ottobiano arriveranno anche le auto e chi lo volesse potrà provare l’esperienza di diventare copilota. Infatti, domenica 15, grazie alla disponibilità di Asd Pleiadi e Subaru for Smile sarà possibile per il pubblico salire su meravigliose Subaru che gireranno sulla pista asfaltata del circuito.

Per chi invece ama l’avventura, sarà presente la Federazione Italiana Fuoristrada che permetterà a tutti di iniziare a conoscere il magico mondo del 4×4 provando l’emozione di inaugurare una nuova pista!

Puoi sostenere questa nobile causa e partecipare anche tu attivamente all’Ottobiano Sport Show insieme ai grandi campioni che vi hanno già aderito come testimonial, tra cui Fabio Aru (ciclismo), Davide Guarneri (motociclismo), Alessandro Fabian e Daniel Hofer (triathlon), la squadra di I am doping free capitanata da Filippo Magnini (nuoto) di cui fanno parte grandi nomi dello sport azzurro come Margherita Granbassi (sherma), Igor Cassina (ginnastica), Maurizia Cacciatori (pallavolo) e tanti altri ancora.

Iscriviti alle gare amatoriali di duathlon, ciclismo, motociclismo e prenota un posto per la cena di sabato sera (affrettati, i posti sono limitati), in cui due presentatori d’eccezione come Marco Bellavia e Justine Mattera scandiranno un programma davvero da non perdere con la fase finale del concorso di bellezza 8Girls ed esibizioni di ballo per tutti i gusti. A seguire il deejay set by Alberto Remondini, per una serata speciale tra le più luminose stelle dello sport.

Affrettati a comprare on line il tuo biglietto perché i primi 50 utenti che acquisteranno al costo di 15 euro il pass per partecipare alla manifestazione sportiva a scopo benefico nelle giornate di sabato 14 e domenica 15 novembre, riceveranno un ingresso omaggio valido per accedere un giorno ad EICMA in Fiera Milano.

L’ingresso alla Fiera vale per un giorno e potrà essere utilizzato dal 19 al 22 novembre 2015, non verrà spedito ma dovrà essere ritirato personalmente nelle due giornate dell’Ottobiano Sport Show al Welcome Point che sarà istituito nei pressi della Pista South Milano di Ottobiano (PV).

L’evento è patrocinato da Regione Lombardia, Provincia di Pavia, Comune di Ottobiano, Comune di San Giorgio di Lomellina, Federazione Motociclistica Italiana (FMI), Federazione Italiana Ciclismo (FCI), Federazione Italiana Triathlon (Fitri), e dalla Federazione Italiana Fuoristrada (FIF).

Non potete mancare!

Per maggiori info: http://www.ottobianosportshow.it/

#‎WalkingWednesday‬: Come partecipare alla nuova campagna di sensibilizzazione delle Cure Girls

Walking Wednesday

Il 12 agosto 2015 è partita la nuova campagna internazionale delle Cure Girls. L’intento è quello di sfruttare la visibilità che offrono i social media per sensibilizzare sull’urgenza di trovare presto una cura per la paralisi e raccogliere fondi da destinare ai ricercatori che perseguono questo obiettivo.

Partecipare a questa campagna è molto semplice, infatti è sufficiente ogni mercoledì postare su facebook e sugli altri social in cui si ha un account una propria foto prima della lesione midollare e nello spazio dedicato alla descrizione dell’immagine:

  1. Invitare tutti le persone con Lesione spinale a fare lo stesso;
  2. Invitare i propri contatti a supportare una fondazione/associazione che finanzia la ricerca medica per trovare una cura per la lesione spinale cronica, ad esempio per l’Italia l’associazione Marina Romoli Onlus;
  3. Invitare tutti i contatti senza lesione midollare a condividere il tuo stato;
  4. Ricordarsi di impostare il livello di privacy delle immagini su “pubblico” per fare in modo che le foto siano visibili a chiunque visiti il vostro profilo online;
  5. Aggiungere gli hashtag #WalkingWednesday #CureGirls #MarinaRomoliOnlus in modo che si possano conteggiare il numero di adesioni all’iniziativa.

Le vostre foto verrano ricondivise sulla nuova pagina FB delle Cure Girls dedicata a questa iniziativa https://www.facebook.com/WalkingWednesdayCureGirls  

La campagna continuerà a tempo indeterminato ed è importante partecipare tutti i mercoledì finchè non si troverà una cura per la lesione spinale cronica!

Grazie per il vostro sostegno!

Cure Girls

Rebecca in visita al Project Walk di Orlando

Quest’anno mentre ero in vacanza con la mia famiglia ho deciso di andare a visitare il centro di riabilitazione “Project Walk” di Orlando (Florida).

1 Project Walk OrlandoVolevo vedere che tipo di riabilitazione utilizzassero per aiutare le persone a rimettersi nuovamente in piedi. Seguivo infatti da qualche tempo il Project Walk tramite le notizie che apparivano principalmente on line e su Facebook e sono sempre stata interessata a capire cosa facessero davvero.

Essendo paraplegica infatti non vedo l’ora di imparare tutto ciò che può aiutarmi a tornare di nuovo come ero. A Project Walk ho trovato un clima molto incoraggiante. Ero sbalordita guardando alcuni pazienti mentre facevano esercizi che credevo, visto il tipo di lesione, non saremmo mai stati in grado di fare di nuovo, mi è sembrato semplicemente fantastico!! Il Project Walk da alle persone con Lesione Spinale speranza di recuperare utilizzando principalmente l’elettrostimolazione esterna  per promuovere la riorganizzazione del sistema nervoso in modo da far ricordare ai nervi e ai muscoli come lavorare di nuovo.3

Gli spasmi muscolari vengono utilizzati per costruire massa muscolare in modo che giochino a favore piuttosto che contro di noi.  Inoltre utilizzano un sacco di esercizi a carico naturale o con pesi leggeri e a resistenza elastica; questo di per sé favorisce la salute delle ossa. Naturalmente non dicono alle persone che saranno in grado di saltare fuori dalla sedia e uscire fuori dalla porta, ma sostengono che nel migliore dei casi il paziente sarà in grado di recuperare delle funzioni e continuare a migliorare grazie agli esercizi che permetteranno di aiutare il corpo a ricordare come muoversi.

Nei casi peggiori il paziente lascerà il centro avendo acquisito maggiore “indipendenza” perché avrà imparato ad usare al meglio le funzioni motorie residue. I benefici per la salute che si possono ottenere sono grandi e questo è qualcosa che è davvero necessario per una persona con lesione spinale.

I risultati che dicono di aver ottenuto sono:

  • Maggiore attività del sistema nervoso centrale
  • Aumento della massa muscolare
  • Aumento della circolazione
  • Aumento della sensibilità in alcuni pazienti
  • Maggiore percezione del caldo e del freddo in alcuni pazienti
  • Maggiore controllo della vita
  • Diminuzione dell’insorgere di piaghe da decubito
  • Diminuzione dell’uso di farmaci
  • Diminuzione di problemi di salute associati ad una lesione del midollo spinale
  • Speranza

2 Project Walk OrlandoQuindi questo tipo di terapia può essere un  vantaggio di tutti noi. E’ ovvio che non è una cura per la paralisi purtroppo, ma è un ottimo modo per mantenere il nostro corpo in forma, nell’attesa che i ricercatori ci diano la notizia che aspettiamo da tempo.

Come Cure Girl credo che tutti dovremmo avere la possibilità di poter accedere a questo tipo di riabilitazione per poter capire se abbiamo ancora margini di miglioramento e mantenere il nostro corpo in forma.

Vorrei ringraziare Lisa, Amanda e Brock per avere permesso a me e alla mia famiglia di visitare Project Walk.

Ci tornerò sicuramente.

Cure Girl Rebecca

Per maggiori info: http://projectwalk.com

Le Cure Girls spingono per la Cura

the cure girls team

Nelle ultime settimane le Cure Girls hanno partecipato ad alcuni importanti eventi sportivi per poter condividere con un pubblico sempre più ampio il nostro messaggio a supporto della ricerca di una cura per la lesione spinale cronica.

Lo scorso 3 maggio abbiamo partecipato alla Wings for Life World Run 2015. Il nostro motto è stato: “Io spingo per la cura – I push for a Cure”.

Le Cure Girls Arcangela, Barbara e Loredana hanno spinto per la Cura in Italia, a Verona, mentre Sabrina faceva la stessa cosa, nello stesso momento in Brasile. Al nostro fianco un vero e proprio Cure Girls Team; un nutrito gruppo di amici e sostenitori che hanno corso con noi e ci hanno supportato.

Clicca per vedere tutte le Foto e i video: “Perché Valeria ha corso la WFL World Run” e “Sabrina e il cure girls team Brasiliano”.

Chi non poteva essere presente a causa delle conseguenze della lesione spinale o perché impegnato in altri eventi di raccolta fondi, come ad esempio la nostra Cure Girl Marina, ha comunque fatto sentire la propria presenza mandandoci un video (Marina con Stefano Pirazzi dalla Granfondofiuggi Valerio Agnoli) o contribuendo a diffondere il messaggio della World Run tramite i social network.

Alla World Run hanno partecipato più di 100000 persone e sono stati raccolti circa 4,2 milioni di euro da destinare alla ricerca.

loredana e marina al giro d_italia_Fotor_Collage

Per continuare la nostra opera di sensibilizzazione e di raccolta fondi per la ricerca di una cura che possa finalmente rendere la paralisi reversibile, le Cure Girls Marina e Loredana sono state inoltre al Giro d’Italia (clicca per vedere tutte le foto) e prossimamente saranno presenti ad altri importanti eventi sportivi come ad esempio la Cycling Marathon che si terrà a Monza il prossimo 27 giugno.

Per supportarci ed essere informati sulle nostre attività, rimanete in contatto con noi tramite il nostro blog e le nostre pagine Facebook, Twitter e Instagram.

Cure Girls

Le Cure Girls supportano la NSIF  

Dopo l’incontro avvenuto a Londra lo scorso gennaio con i vertici della Nsif e il Prof. Raisman, le Cure Girls Lolly, Marina e Loredana hanno deciso di supportare la NSIF.   (vedi blog)

Cure Girl Lolly

Lolly Mack ha compiuto una pedalata virtuale di 282 miglia per attirare l’attenzione sul nostro problema e raccogliere fondi tramite l’apertura di una pagina justgiving che andrà a finanziare direttamente la NSIF. Lolly ha dichiarato entusiasta: “Ho pedalato per 282 miglia, la distanza equivalente da Londra a Newcastle! Non è ancora troppo tardi per darmi il vostro supporto, chi volesse contribuire potrà fare una donazione a questo link.”

Marina e Loredana dopo l’incontro avvenuto a Londra hanno condiviso le informazioni con gli altri membri del consiglio dell’ Ass. Marina Romoli Onlus (MRO) e con il Presidente dell’associazione RIIM Daniele Castellaneta e hanno deciso di effettuare una donazione alla  Nsif di 70.000€.”

Board Marina Romoli Onlus

Loredana Longo, Giulia De Maio e Marina Romoli

Marina dichiara: “Negli ultimi anni ho seguito la ricerca sulle lesioni spinali e mi sono resa conto che la maggior parte degli studi in questo campo si concentra sulla ricerca di terapie che potrebbero funzionare solo in una lesione spinale acuta (ovvero entro pochi giorni dopo l’infortunio). Purtroppo nella maggior parte delle persone mielolese la lesione è ormai diventata “cronica”, e questo richiede un approccio diverso per  giungere ad un recupero funzionale. Voglio sottolineare, inoltre, che l’obiettivo della Marina Romoli Onlus è una cura biologica, non finanziare ricerche che riguardano dispositivi di compensazione come gambe robotizzate. Affinché ciò accada è indispensabile che nella lesione spinale cronica avvenga la rigenerazione delle fibre nervose. La linea di ricerca del prof. Raisman e dr. Tabakow, supportata da Nsif, si focalizza sulla rigenerazione delle fibre nervose ed è applicabile nella lesione spinale cronica, come mostrato per la prima volta dal recupero funzionale, scientificamente documentato, raggiunto da Darek Fridyka. I ricercatori pare abbiano identificato una procedura che potrebbe portare a un trattamento per lesioni del midollo spinale, ma senza i finanziamenti necessari a confermare questi dati in più pazienti, questa ricerca non potrà progredire per questo abbiamo deciso di effettuare questa donazione alla Nsif.”

The Cure Girls meet with Prof Raisman and Nicholls Spinal Injury Foundation

Mike Milner, dirigente della Nsif ha dichiarato: “Siamo incredibilmente grati per questa donazione. Attualmente ci troviamo in un momento cruciale per la ricerca che stiamo finanziando. Ogni donazione infatti è di vitale importanza per aiutare i ricercatori a trasformare il loro lavoro innovativo in un trattamento per le lesioni del midollo spinale “.

(Leggi anche il comunicato stampa integrale in inglese sul sito della NSIF)

Cure Girls

Meeting delle Cure Girls con la Nicholls Foundation ed il prof. Raisman

Il 27 gennaio 2015 le Cure Girls italiane Loredana e Marina e le Cure Girls inglesi Lolly e Ruth sono state a Londra per incontrare i vertici della Nicholls Foundation (NSIF) ed il prof. Geoffrey Raisman. Per la NSIF erano presenti l’amministratore delegato Mike Milner e Alice Crookenden membro dello staff della NSIF. The Cure Girls meet with Prof Raisman and Nicholls Spinal Injury Foundation socialChi segue il blog delle Cure Girls ricorda sicuramente che, nell’ottobre 2014, il prof. Geoffrey Raisman ed il dr. Pawel Tabakow hanno pubblicato i risultati di uno studio clinico riguardante un paziente con lesione spinale cronica che ha recuperato alcune funzioni motorie e sensoriali a seguito di un intervento chirurgico. Da allora la NSIF si è fortemente attivata per raccogliere i fondi necessari a far progredire questa linea di ricerca. L’obiettivo è di raccogliere i 10 milioni di sterline necessari per sviluppare questa linea di ricerca del prof. Raisman ed il suo gruppo. Ma a cosa serviranno questi soldi? Prima di tutto nel 2015 si intende iniziare a trattare altri 10 pazienti con lo scopo di confermare i risultati osservati sul primo. Una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, l’intenzione sarebbe quella di trattare 5 pazienti in un centro nel Regno Unito e altri 5 in Polonia. Ci vorranno alcuni anni per trattare questi pazienti che per essere arruolati nello studio clinico, dovranno presentare una lesione provocata da un taglio del midollo spinale (cosa piuttosto rara). L’intervento chirurgico è un’intervento molto invasivo inquanto prevede la rimozione di uno dei due bulbi olfattivi. Attualmente il Dr. Pavel Tabakow sta esercitandosi su dei cadaveri per sviluppare una tecnica di intervento il meno invasiva possibile che gli permetta di prelevare le cellule da uno dei due bulbi olfattivi. Allo stesso tempo il prof. Raisman ed il suo team stanno lavorando per trovare cellule efficaci come quelle del bulbo olfattivo, ma ottenute da altre fonti in modo molto meno invasivo per il paziente in modo da evitare la rimozione del bulbo. Una delle principali critiche di questa linea di ricerca è che si focalizza sulla lesione midollare da taglio, che è molto rara, invece che sulla lesione contusiva che è molto più comune nei pazienti. Per comprendere le ragioni di questa scelta è necessario valutare i “pro e contro” della lesione da taglio. In questa fase il gruppo di ricercatori intende dimostrare che il recupero funzionale osservato nel paziente Darek Fidyka è dovuto alla rigenerazione delle fibre nervose invece che alla cosi detta “plasticità neuronale” che consiste solo in una riorganizzazione di connessioni nervose sopravvissute al trauma.

_78415257_darek-tabakow-raismanLa lesione da taglio è quella che meglio si presta per questo scopo. Quindi questo studio non ha lo scopo di dimostrate che la rigenerazione è possibile nella lesione spinale contusiva, ma quello di dimostrare che la rigenerazione è possibile dopo una lesione spinale cronica in genere. Ciò rappresenta il primo passo indispensabile per arrivare ad una terapia efficace anche per le lesioni contusive che sono la maggior parte delle lesioni spinali.

In questo momento il problema principale è trovare i fondi necessari per continuare la sperimentazione sui pazienti e possibilmente trovare una migliore fonte di cellule efficaci al posto di quelle prelevate dal bulbo olfattivo.

Cure Girls

Una Vita da Tetraplegica….

Il 2014 è finito ed è tempo di bilanci. Ho pensato di iniziare il nuovo anno pubblicando la lettera inviatami da un’amica tetraplegica. Vi prego di leggerla fino in fondo in quanto rivela alcune conseguenze poco conosciute della paralisi che sono alla base dei motivi per cui noi Cure Girls lottiamo così tanto perché La lesione Spinale Cronica diventi presto Curabile.

La vita scorre veloce e tutti hanno il diritto di viverla al 100%.

Buon 2015 a tutti!

Cure Girl Loredana

hopeUna disabilità permanente comporta una condizione di sofferenza e disagio che nel tempo trasforma le persone; è un processo inevitabile, almeno per la maggior parte di chi ne è coinvolto.

La forza, il coraggio, la speranza sono come quegli amici che ti restano accanto finché le cose vanno bene, per allontanarsi quando le paure e le preoccupazioni prendono il sopravvento rendendoti loro schiavo.

La lesione del midollo spinale è una delle tante patologie che, nella quasi totalità dei casi, provoca gravi e gravissime invalidità permanenti; le peggiori avvengono quando il danno coinvolge le prime vertebre cervicali, causando la paralisi a tutti e quattro gli arti.

La drammatica conseguenza di una tale diagnosi è la dipendenza totale dagli altri per tutte le attività della vita quotidiana… un dramma che non è soltanto della persona colpita, ma anche dei suoi famigliari che, il più delle volte, vengono lasciati soli ad affrontare la situazione imprevista.

Così, ognuno deve fare la sua parte, ognuno elabora (se ci riesce) il dolore e la rabbia secondo il proprio carattere, in base alla sua forza di volontà. Una madre si guarderà sempre bene dal farsi scoprire sconfortata dal figlio che lava, veste e alza ogni mattina… e il figlio vedrà in sua madre ogni giorno la forza e il coraggio, per questo cercherà in tutti i modi di non farsi vedere abbattuto o arrabbiato. È tutt’altro che semplice, ma è l’unico modo di reagire, l’alternativa è la depressione con le sue conseguenze irreversibili.

Quindi, si sceglie la strada più impegnativa, vivere al meglio con le proprie possibilità; e poi non bisogna perdere mai la speranza, il tempo magari porterà buone notizie, la ricerca farà progressi e troverà almeno un modo per far diventare una persona non autosufficiente in grado di gestirsi da sola, permettendole di affrontare i problemi di ogni giorno senza quella voce che risuona ossessivamente nella testa: “cosa ne sarà di me se rimarrò solo/a”?

Intanto i giorni passano, diventano mesi, anni… riesci in ciò che ti sei proposto: la scuola, il diploma, la laurea, il ritrovarsi con gli amici, le feste in famiglia, le piccole gite fuori porta, ma anche quel viaggio che non avresti mai pensato di poter realizzare… sono diverse le esperienze che puoi mettere nell’album dei bei ricordi. Grazie a questo, riesci a pensare positivo e a sorridere; la gente ti esprime la sua stima, il suo affetto, alcuni addirittura ti invidiano… “vorrei avere anche solo un briciolo della tua forza…!” E tu sorridi.

Ma poi arriva quel momento.

Per tanti anni hai saputo gestire la tua paralisi e quello che ne consegue con coraggio e determinazione… i problemi che hai avuto li hai superati e lasciati alle spalle.

Un giorno, però, la tua scrupolosità (a volte eccessiva) negli accertamenti per tenere sotto controllo la tua salute, ti ha tradito… un attimo di distrazione, ed ecco una complicazione della tua patologia che ti ha reso ancora più prigioniera. Quella che all’inizio si era presentata come una piccola escoriazione (quante ne hai avute prima!) è diventata un’ulcera; hai bisogno di medicazioni, cure antibiotiche per eliminare le infezioni (una setticemia sarebbe fatale!)… e cosa non meno importante, devi passare a letto la maggior parte del tempo. Sì, hai capito bene, non puoi stare sulla tua sedia a rotelle! Aspettavi un cambiamento della tua condizione, e dopo 24 anni è arrivato! L’amara ironia non fa apparire tutto meno drammatico, vero? Ma neanche stavolta cedi allo sconforto, sei proprio una testa dura! Sì, una testa dura, anzi durissima!

E allora cosa sono quelle crisi di panico? Di cosa hai paura?

Non c’è niente di misterioso che è intervenuto… c’è che fino ad allora non avevi constatato quanto fosse insopportabile la mancanza dell’autonomia. Ora che hai bisogno ancora di più dell’assistenza, ti rendi conto che i tuoi non potranno aiutarti ancora per molto, e non puoi permetterti un’assistenza quantomeno professionale; cerchi in tutti i modi di evitare di ricorrere alle badanti straniere (ti scende addosso una tale tristezza solo a pronunciarlo quel termine)… e sembrava che avessi trovato una soluzione che si stava dimostrando la migliore… finché ti hanno detto: “non posso”.

E così, ecco ritornare quel chiodo fisso che ormai ha preso dimora fra i tuoi pensieri… “su chi posso contare affinché anch’io, persona con una gravissima disabilità, possa far valere un mio diritto, ovvero essere indipendente dai miei genitori”?

Il dramma nel dramma, questa è la situazione in cui si viene a trovare una persona tetraplegica… l’angoscia di dipendere a vita dagli altri può rivelarsi talmente frustrante da far passare in secondo piano i problemi portati dalla patologia.

Ma c’è dell’altro…

Da quando sei rimasta paralizzata, intorno a te hai visto le persone fare le esperienze che tu potevi solo immaginare.

Ti è capitata questa disgrazia che non eri ancora adolescente… hai visto le tue amiche innamorarsi, passeggiare con il loro ragazzo mano nella mano, partire con lui in vacanza… ti hanno mandato l’invito per il loro matrimonio, li hai visti pazzi di gioia con il loro bambino in braccio.

Tu li osservavi provando invidia, e per questo ti sentivi anche in colpa… l’invidia è un sentimento che logora l’anima. Ma non riuscivi a non provarne… volevi solo essere felice anche tu… e purtroppo, per esserlo, volevi ció che avevano loro.

Ma come confessare questa debolezza senza sentirne vergogna? Il dilemma “se uscire o no allo scoperto” ti ha sempre torturato… e mentre ti torturavi, continuavi a sorridere, e mentre sorridevi ti chiedevi se almeno per una volta chi ti vedeva sorridere si fosse accorto della maschera che eri costretta a indossare.

Il titolo di studio conseguito, il sogno di un viaggio che si è realizzato, alcune tappe raggiunte hanno compensato per un po’ i numerosi spazi vuoti lungo il percorso della tua vita.

Improvvisamente ti ritrovi tutto questo solo nei ricordi.

Dopo tanti anni, eccoti senza una via d’uscita che possa continuare a compensare ciò che ti è sempre mancato: le esperienze che ti fanno capire che stai crescendo, che non sei più legata al cordone ombelicale, che puoi andare nel mondo da sola… le esperienze in cui ti trovi a essere al centro del mondo per qualcuno, una persona speciale, che ti guarda come nessun altro può fare… le esperienze di quegli abbracci, di quei baci, di quelle carezze… la passeggiata in montagna in una fresca mattina d’agosto… l’attesa di un’alba abbracciati sulla spiaggia… camminare mano nella mano lungo la riva di un mare calmo… La paralisi totale non ti ha permesso di vivere questi momenti semplicemente meravigliosi con quella persona speciale.

Le notti trascorse a piangere in silenzio a causa di questo non si contano… ma o accettavi la realtà, o rischiavi di impazzire. E la realtà amara è che un corpo immobile non é desiderabile, e la storiella della bellezza interiore e dell’amore incondizionato è una vera ipocrisia.

C’è stato un tempo in cui la speranza era una grande porta spalancata, da dove entrava una luce intensa… ma mentre il tempo faceva il suo corso, vedevi quella porta chiudersi piano piano e la luce farsi sempre più fioca e stretta, fino a scomparire dietro la porta.

Il flebile raggio che ora filtra attraverso il buco della serratura è l’unico segno che ti fa capire che la luce è ancora lì fuori… ma bisogna che qualcuno o qualcosa riapra la porta per ricominciare a sperare.

Ride For Life 2014: le Cure Girls in pista per la ricerca

Il 15 e il 16 novembre scorso si é svolta ad Ottobiano la 5°edizione di Ride for Life, evento benefico organizzato da Riders4Riders Onlus, Marina Romoli Onlus, Ottobiano Motorsport in sinergia con la Federazione Motociclistica Italiana e la Federazione Ciclistica Italiana, in cui famosi ciclisti, motociclisti e altri personaggi del mondo dello sport si sfidano per raccogliere fondi da destinare a progetti di ricerca di una cura per le lesioni spinali e per dare una mano a giovani sportivi rimasti paralizzati a causa di una lesione al midollo spinale. Le Cure Girls naturalmente erano presenti per contribuire alla buona riuscita dell’evento. (Clicca qui per vedere le foto)

Cure girls - ride for life 2014Iniziamo col ringraziare tutti gli atleti che sabato 15 hanno sfidato la pioggia pur di poter gareggiare e dare il loro contributo alla nostra causa donando ricavato delle iscrizioni della gara di duathlon e di ciclismo amatoriale alla Marina Romoli Onlus.

Duathlon

La giornata di sabato si é poi conclusa con la cena benefica in compagnia di grandi campioni e animata dalle battute dei bravissimi speaker Paolo Mei, Francesco Nadile, Giancarlo Ricciotti e della showgirl Barbara Pedrotti.

dinner

La domenica il sole é apparso e i grandi campioni si sono sfidati con pit bike biciclette e go kart sotto gli occhi del pubblico accorso per incontrarli. Il team Daboot ci ha infine offerto un grande spettacolo di Free style.

Ride for Life 2014

Presenti molti giornalisti e commentatori televisivi tra i quali la bravissima Alessandra De Stefano e Guido Meda.

Aggiornato di recente4La Rai per seguire l’evento e le Cure Girls ha inviato anche Piergiorgio Giacovazzo, giornalista del tg2 che ha realizzato il bellissimo servizio che potrete vedere cliccando qui

cure girls on Rai TVNoi Cure Girls ringraziamo tutti quelli che hanno messo anima, cuore e risorse per  organizzare Ride for Life, in particolare i membri dello staff delle associazioni Riders4Riders Onlus e Marina Romoli Onlus,  il moto club e tutto il personale della pista South Milano. Un particolare ringraziamento ai numerosi campioni presenti, agli amici di I am doping free e alle autorità intervenute, in rappresentanza dalle istituzioni che hanno patrocinato l’evento, Regione Lombardia, Provincia di Pavia, Comune di Ottobiano, Gruppo di Azione Locale della Lomellina ed Ecomuseo del Paesaggio Lomellino.

Special thanksInfine grazie a tutto il pubblico presente e anche a quelli che ci hanno supportato, pur non potendo presenziare, per aiutarci a realizzare il nostro obiettivo: La Lesione spinale cronica deve diventare curabile.

 Cure Girls

Ride for Life 2014 nel week-end a Ottobiano (PV)

Avatar di FuoridibiciFUORIDIBICI

ride-for-life-2014

Sarà ancora la Pista South Milano di Ottobiano, in provincia di Pavia, ad ospitare l’edizione 2014 di Ride for Life, la manifestazione sportiva a scopo benefico organizzata da Riders4Riders Onlus e Marina Romoli Onlus.

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Buone notizie dalla Polonia…

La notizia: Darek Fidyka, un uomo rimasto paralizzato quattro anni fa in seguito a un accoltellamento che gli ha quasi reciso di netto il midollo spinale, ha recuperato parte della sensibilità e alcuni movimenti degli arti inferiori  grazie a un intervento pionieristico ad opera del professor Pawel Tabacow, neurochirurgo del Dipartmento di  Neurochirurgia  dell’ ospedale Universitario di Wroclaw in Polonia. Questo intervento è basato sulle scoperte del Prof. Geoffrey Raisman del “University College London” e del suo team di ricercatori.

L’intervento è stato eseguito nel 2012, questo è il riassunto (Abstract) della pubblicazione scientifica nella rivista “Cell Transpalntation” disponibile gratuitamente a questo link:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/25338642/

Il paziente è un uomo di 38 anni con lesione traumatica del midollo spinale a livello vertebrale T9. 21 mesi dopo la lesione presentava sintomi di una  lesione completa del midollo spinale (ASIA A). Uno dei bulbi olfattivi del paziente è stato rimosso e utilizzato per ricavare una coltura contenente cellule olfattive e fibroblasti del nervo olfattivo. Dopo la resezione della cicatrice gliale, le cellule in coltura sono state trapiantate nel midollo spinale sopra e sotto la lesione.

cellule del bulbo olfattivoNel divario di 8 millimetri, sono state innestate 4 strisce di nervo periferico (surale) autologo . Il paziente è stato sottoposto ad un intenso programma di neuroriabilitazione pre- e post-operatoria. 19 mesi dopo l’intervento, non sono stati osservati effetti avversi e, inaspettatamente, la rimozione del bulbo olfattivo non ha determinato persistente anosmia unilaterale (perdita dell’olfatto da un lato del naso). Il paziente è migliorato da ASIA A ad ASIA C (cioè ha recuperato parte della sensibilità e alcuni movimenti nella parte paralizzata del suo corpo). In particolare è migliorata la stabilità del tronco, vi è stato un parziale recupero dei movimenti volontari degli arti inferiori, un aumento della massa muscolare nella coscia sinistra ed un recupero parziale della sensazione superficiale e profonda. E’ emerso anche qualche elemento che indica una migliore sensazione viscerale e una migliore autoregolazione vascolare dell’arto inferiore sinistro. Le modalità di recupero suggeriscono una rigenerazione funzionale sia delle fibre efferenti che afferenti. Le tecniche di immagine confermano che gli innesti avevano colmato il vuoto del lato sinistro del midollo spinale, dove la maggior parte degli innesti nervosi sono stati impiantati, Inoltre esami neurofisiologici confermato la restituzione parziale dell’integrità dei tratti corticospinali e il carattere volontario di contrazioni muscolari registrate. Questa è la prima indicazione clinica di effetti benefici delle cellule bulbari autologhe trapiantate di cui siamo a conoscenza.

In una intervista alla BBC ( http://www.bbc.com/news/health-29645760 ) il prof. Wagih El Masri, (un neurochirurgo che ha trattato migliaia di pazienti nel Regno Unito) a detto: “Sebbene il recupero neurologico ad oggi è modesto, questo intervento ha portato a scoperte con un significato scientifico convincente.”

Poi ha aggiunto: “Ho aspettato 40 anni che qualcosa di simile accadesse”

Nella stessa intervista il prof. Raisman ha detto: “Credo che questo sia il momento in cui la paralisi possa essere curata”

Questo studio clinico è stato possiblie grazie al contributo della Nicholls Foundation http://www.nsif.org.uk/faqs dal cui sito si possono apprendere altre informazioni di interesse generale, ad esempio:

Quale sarà il prossimo passo?

Gli scienziati intendono ottimizzare la procedura utilizzata in Polonia trattando nuovi pazienti nel prossimo futuro. Più precisamente intendono determinare il contributo relativo delle OECs e delle striscie di nervo periferico ed il metodo ottimale per applicarli. Inoltre verranno esplorati anche altri tipi di cellule e altri metodi per riempire la cavità del tessuto midollare.

Come posso avere accesso a questo trattamento?

Non c’è alcun trattamento disponibile al momento. Gli scienziati non si aspettano di poter rendere disponibile un trattamento nel breve periodo.

La procedura fatta in Polonia è parte di una ricerca medica che ha lo scopo di sviluppare terapie che un giorno possano essere disponibili per i pazienti.

Esiste una lista d’attesa per questo centro?

No. Quando sarà disponibile una terapia efficace verrà annunciato pubblicamente.

Cosa si consiglia ai pazienti?

Mantenere la miglior forma fisica possibile per poter beneficiare il più possibile delle terapie che verranno sviluppate in futuro.

In conclusione ci sembra che questa notizia rappresenti una concreta speranza per tutti coloro che vivono con una lesione cronica del midollo spinale e da ragione a tutte quelle persone che hanno supportato la ricerca di una cura contro ogni scetticismo e ci motiva a continuare con rinnovata convinzione ed entusiasmo.

La lesione cronica del midollo spinale deve diventare curabile!

Cure Girls 

BBC Panorama To Walk Again BBC Documentary 2014
https://www.youtube.com/watch?v=UdqKetQ_sz0&app=desktop