La Lesione Spinale è complicata in un milione di modi differenti.
Quattro Cure Girls tetraplegiche vi mostreranno una fotografia istantanea dei loro problemi con l’abbigliamento.
“La mia esperienza con l’abbigliamento nei primi giorni dopo l’incidente fu terribile. Mi dissero di indossare biancheria intima e vestiti non firmati o alla moda in quanto non erano pratici. Il personale ospedaliero mi raccomandò: “Vestiti larghi e biancheria intima normale per evitare segni, arrossamenti e piaghe da decubito”. Avevo già perso abbastanza dignità e femminilità e così mi ribellai. Con cautela continuo a indossare la mia biancheria intima, tacchi alti e top stretti.
Ognuno affronta le cose in modo diverso, ma io non avevo voglia di cambiare chi ero. Tuttavia, ci sono un sacco di problemi. I Tetraplegici sono spesso costretti a portare un catetere e la sacca da gamba per la raccolta delle urine. Quando ci si veste è fondamentale che il tubo non si pieghi perché si può finire per bagnarsi. E’ quindi impossibile indossare gonne corte, jeans attillati, bikini o costumi da bagno. Cerco di fare del mio meglio, per ora … Ma so che un giorno saranno tutti di nuovo nel mio guardaroba”. Cure Girl Lolly
“Prima del mio incidente, indossavo quello che volevo: jeans attillati, shorts, bikini, gonne. La scelta del mio abbigliamento era dettata dal mio stato d’animo, dal tempo o dall’occasione. Mi vestivo per me, non per la mia lesione. Da quando sono diventata tetraplegica invece, devo indossare abiti caldi a causa della mia cattiva circolazione, devo vestire abiti che nascondano un sacchetto per la raccolta delle urine, devo assicurarmi che la mia pelle non sia irritata e le mie scarpe devono essere morbide. Queste sono realtà che così poche persone sono disposte a raccontare. Ci lavoriamo parecchio su, ma non possiamo vestire come desideriamo. L’espressione di sé attraverso la scelta dell’abbigliamento è solo una delle cose che la paralisi ci ruba. La nostra moda è dettata dalla circostanza non dalla libera scelta, questo è davvero triste. Vogliamo essere nuovamente noi stessi ed è per questo che combattiamo!” Cure Girl Ruth
“Dopo il mio infortunio ho regalato quasi tutti i miei vestiti pensando che non avrei mai più potuto usarli! Io sono totalmente dipendente dagli altri e per questo ho bisogno di qualcuno che mi vesta. Forse per loro è più facile farmi indossare vestiti elasticizzati. Cerco di mantenere il mio stile, io sono una ragazza da spiaggia e mi piacciono i capi comodi ma una cosa ha fatto cambiare completamente il modo in cui compro i vestiti: Non ho solo bisogno di vestiti, ma necessito di vestiti che sia opportuno e facile farmi indossare. L’aspetto più difficile per me è dato dalle scarpe! Una volta ho rovinato la mia pelle, con un paio di stivali belli, ma duri e ora devo fare molta attenzione a questo. In conclusione, la cosa che mi manca di più? I miei tacchi alti!” Cure Girl Sabrina
“Prima del mio incidente non avevo un’idea chiara di che tipo di abbigliamento preferivo o mi piaceva maggiormente indossare. Ero giovane al momento del mio infortunio e quindi non avevo sviluppato “un mio stile”. Proprio perché ero così giovane, non ho avuto l’opportunità di vedere su me stessa, l’abbigliamento femminile più maturo, come un abito da sera, scarpe coi tacchi e biancheria intima sexy, cioè quel tipo di abbigliamento che entra a far parte del guardaroba delle ragazze quando queste iniziano a maturare e raggiungono una certa fase della loro vita. Attualmente, mi sento a mio agio con il mio obbligatorio e pratico abbigliamento perché a causa della mia orribile Lesione spinale, ora ho un corpo che non voglio mostrare.” Cure Girl Barbara
Prima della mia lesione facevo lo stilista per Dolce & Gabbana e per me vestirmi era la mia massima espressione d’arte
Non usavo tantissimi capi di marca per lo più mi facevo fare molto su misura avendo la fortuna di avere tessuti di tanti nomi importanti della moda italiana perché lavoravo in una grossa impresa che produceva per 12 nomi importanti come Ferrè extè versace ecc non mi mancava la scelta dei materiali quindi proponevo su me stesso la mia collezione di moda era uno spasso mi divertivo tantissimo poi per motivi di salute dovuti dalla mia lesione piano piano ho dovuto lavorare per aziende minori però più vicine a casa e con orari di lavoro un po meno stressanti per un corpo che non poteva più stare in giro quanto volesse perché i tempi erano dettati dalla mia condizione fisica quindi niente più abiti su misura in fine nel 2006 ho dovuto abbandonare il mio lavoro perché il mio fisico non reggeva più le 12 ore di lavoro che sotto sfilata erano il minimo insistetti per un po poi ne pagai le conseguenze e fui ricoverato di urgenza a quel punto dovetti abbandonare anche il mio lavoro a cui tenevo tantissimo niente più abiti su misura niente più stipendi importanti e mi sono ritrovato ad dovermi adattare con capi di abbigliamento confezzionati che però mi stavano per lo più malissimo perché non sono creati per stare sempre seduti e inoltre noi paratetraplegici abbiamo un sacco di esigenze per non incorrere in gravi pericoli di salute quindi mi sono trovato a dovermi accontentare di trovare abbigliamento che mi stesse decentemente ma non è facile per tanti motivi quindi ora mi vesto meglio che posso ma di certo non posso permettermi di seguire la moda faccio una gran fatica a trovare pantaloni della mia taglia che mi arrivino come lunghezza che non abbiano nulla sul sedere che dia fastidio e che non si ingoffino sul cavallo come se fossero tre taglie in più ma questo è solo un esempio ma tutto è un problema per non parlare che ora non guadano più quelle cifre che mi permettevano una vita economicamente più che serena ora faccio fatica a campare anche perché ho un sacco di spese di farmacia perché non ci passano tutti i farmaci di cui abbiamo bisogno per vivere quindi oggi mi trovo a spendere in media 300 € di farmacia quasi quanto il mio mutuo per la casa! In 12 anni mi sarei già comprato una seconda casa se non avessi avuto queste spese
Comunque cerco sempre di vestirmi il più decente possibile perché già chi ci vede la prima cosa che pensa è guarda quel povero ragazzo dandomi un minimo di lustro sembro meno disabile in qualche modo
Spero che un giorno possa tornare ad indossare tutto quello che mi piace perché sarò di nuovo in piedi e sano!
Grazie Alessandro per aver condiviso con noi la tua esperienza. É importante far capire a tutti quale sia la realtà della nostra situazione. Solo così forse riusciremo a far percepire quanto sia necessaria una cura per la paralisi. Un abbraccio dalle Cure girls
Ciao Ale! Non sapevo la tua storia, credo che sia stata dura, ma tu sei un creativo, hai già pensato in “fare moda” per le persone con disabilità le quali hanno un sacco di esigenze, come quelle dell’articolo? Potresti iniziare così, per hobby… intanto i contatti dell’ex lavoro credo che non si perdono mai, no?
Bacione 🙂