Il Longitude Prize 2014 è una competizione con 10 milioni di sterline in premio per aiutare a risolvere uno dei più grandi problemi del nostro tempo. Gestito e sviluppato da Nesta, con the Technology Strategy Board come partner.
Il Longitude Prize offre la possibilità di scegliere tramite una votazione tra sei grandi sfide, una di queste è la paralisi.
Una grande notizia, pensereste, ma sfortunatamente questo premio potrebbe essere vinto per costruire dei dispositivi compensativi, come dei robot da indossare.
Gli organizzatori del Longitude Prize affermano che ciò di cui abbiamo bisogno non è la medicina rigenerativa poiché è ancora molto lontana, (vedasi il BBC documentary dal 13.30) mentre invece le macchine possono aiutarci a vivere con la nostra paralisi!
Mi auguro di riuscire a spiegare che questi dispositivi non possono assolutamente fare questo.
È molto preoccupante, ma sembra che la cura delle lesioni spinali sia stata dimenticata a vantaggio di gadget che non fanno recuperare le funzionalità.
Noi Cure Girls vi invitiamo a sostenerci per dire che vogliamo trattamenti rigenerativi, non robot!
Siamo contro le macchine ed ecco le motivazioni:
- non hanno nessun impatto sulle funzioni vescicali/intestinali/sessuali né sulla respirazione, soffriremo ancora per le infezioni
- non hanno nessun impatto sulla sensibilità e i dolori neuropatici, continueremo ad avere dolore e bisogno di farmaci
- non influiscono sulla funzionalità di braccia e mani, un grave problema per i tetraplegici
- richiedono assistenza per essere utilizzati, quindi sono un ostacolo all’indipendenza
- sono ingombranti, lenti e non pratici per l’uso quotidiano, per non parlare dei costi
- non possono essere utilizzati da chi ha subito una lesione alta, poiché è richiesta la stabilità del tronco
Ma il problema più grave è che questi dispositivi vengono etichettati come “cura”, dispositivi che risolverebbero i nostri problemi.
Spero che questo blog abbia chiarito che i robot NON risolvono NESSUNO dei nostri problemi.
Se la paralisi vincerà il premio, un cospicuo finanziamento per la ricerca verrà dirottato per sviluppare macchine che non faranno nulla per il recupero delle funzionalità.
Unisciti alle Cure Girls per dire NO! ai robot e SI! alla medicina rigenerativa.
Basta andare sulla FB page del Longitude Prize o su Twitter @longitude_prize e postare il proprio commento.
Da sediarotellato con la sclerosi multipla, dico che neanche a me piacciono questi esoscheletri, perché scomodi e costosi. La stazione eretta – che fa bene – si può ottenere con un semplice standing (io ce l’ho e ogni tanto ci sto un mezz’oretta).
In generale, però, sono molto aperto e interessato a qualsiasi cosa aumenti la mia autonomia perché la cosa che più odio è dipendere dagli altri. Credo molto nella bioingegneria: guarire i neuroni mi sa che è un po’ difficile, magari però si riesce a farne di artificiali che superino la interruzione!
E cosa aspettano a creare uno sfintere che ci fa fare la pipì e poi chiudere BENE il rubinetto? Cosa ci vuole?
Credo anche negli ausili intelligenti, non quelli che mi fanno solo scimmiottare goffamente uno che sta in piedi e che costano dieci stipendi di un ricercatore.
Io non voglio far finta di camminare, voglio guarire e, finché non guarisco, voglio andare in giro e fare il maggior numero di cose SENZA DOVER CHIEDERE AIUTO A QUALCUNO!!!
Ciao
Un CURE-BOY
😉